Mi presento

- Che lavoro fai? Di cosa ti occupi?

Sono un web product manager [ogni volta che mi fanno questa domanda mi chiedo perchè non ho fatto un mestiere che ha una definizione semplice e puntuale. Che sò: idraulico, giardiniere, falegname, dottore, avvocato...]. Lavoro da un paio di anni in Banzai Consulting e sono appassionato della mia professione. Questo blog è nato per pura deformazione professionale ed oramai mi ci sono affezionato ;-)

twitter

I Miei Tweet

L'anello mancante (3 di 3)

In Italia il gap è determinato dalla mancanza di conoscenza di cosa si può fare con quell'apparato e di quale vantaggi puoi avere non tanto nell'acquistarlo ma nell'usarlo. Faccio un esempio: siamo ormai nel 2007 e mi chiedo quale perverso motivo spinge le persone ad andare ancora presso un ufficio postale e mettersi in fila per pagare le bollette delle utenze domestiche. Esistono almeno due alternative: il RID cioè l'addebito sul proprio conto corrente oppure l'Home Banking cioè la possibilità di accedere attraverso un sito internet al proprio conto corrente e pagare la bolletta. L'utilizzo di questi servizi inoltre è quasi sempre gratuito mentre allo sportello della posta si paga l'operazione. Un'altro esempio è il Telepass per pagare il pedaggio autostradale. Anche qui c'è una perversione italiana di mettersi in fila al casello. Il Telepass costa un euro al mese e l'addebito dei pedaggi può avvenire su proprio conto corrente, su carta di credito oppure su banco posta. Mi sembra che in entrambi i casi il vantaggio sia enorme non solo per costi irrisori ma anche per un miglioramento della qualità della propria vita.
Ho appositamente presentato due esempi che non rientrano nell'alta tecnologia proprio per evidenziare questa mancata scolarizzazione tecnologica. L'evoluzione culturale per abbattere il digital divide non può avvenire dal basso cioè attraverso l'iniziativa del singolo che si documenta, si informa e cerca di capire quali sono i servizi di cui dispone e le modalità di accesso. L'evoluzione culturale per abbattere il digital divide in Italia deve partire dall'alto cioè dalle istituzioni, attraverso la formazione della comunità. Questo discorso può essere calato anche dentro un'azienda o in un progetto di comunicazione integrata in generale che adotta soluzioni tecnologiche avanzate: non è sufficiente progettare, realizzare e mettere a disposizione il prodotto. Questo dev'essere presentato, raccontato con un linguaggio semplice senza dare nulla di scontato. Sono necessari incontri, workshop, eventi per sensibilizzare i potenziali utenti\acquirenti con un duplice vantaggio: incremento di vendite e di utilizzo della tecnologia in genere; maggior consapevolezza dell'utente finale che potrà finalmente pagare la bolletta della luce sdraiato sul divano di casa.

Comments (3)

Meglio così! Se tutti avessero il telepass ci sarebbe più traffico in tangenziale. =)

Ah caro mio...come si vede che sei solo originario di Napoli...
Vedi, il motivo perversissimo che spinge l'uomo, ad andare a fare file chilometriche alla posta.. è sostanzialmente il bisogno di contatto umano, di parlare male di Prodi, di lamentarsi della fila stessa (?), di urlare che c'è la disoccupazione, epoi sono aperti solo 3 sportelli su 20, che i giovani d'oggi non hanno voglia di lavorare, il bisogno di sentirsi furbi fingendosi invalido per passare davanti a tutti.. insomma è 'na quistion' e bisogn'.. 'e capì?
Come sfoghi tutti questi bisogni se stai comodamente sul divano di casa... con chi ti lamenti? La posta, così come l'autobus affollato, il traffico al casello etcetera..etcetera.. rappresentano il foro, il moderno agorà... è la socialità... è tutto là... è proprio la qualità della vita che peggiora tendendo verso l'alienazione totale da internet-dipendenza...
E poi nel caso del casello, il porblema non è il telepass, ma il numero di auto semmai... Come dice tuo fratello se tutti avessero il telepass ci sarebbero cmq le file al casello, non credo che sfreccerebbero tutti in fila indiana...
Vabbè Cmq scusa per le cagate e complimenti per il tuo blog che è checazzo...

cià cià

Quindi se vivessi a Lugano oppure a Parma rimpiangere l'assenza di file, di traffico, la legge del più forte, etc. etc.? Io ho vissuto un anno in Irlanda e non rimpiangevo l'Italia se non per il clima...Chi sei anonimo? Se sicuramente del regno delle 2 Sicilie ma forse non sei napoletano...Identificati! :-)