Tags digital media , Libro mondo , User Centered Design , web 2.0 , Web Culture
Il titolo di questo post è un lungo ma l'argomento è molto ampio e articolato. Dopo anni di progettazione web mi trovo sempre di fronte al solito problema che è sempre più italiano: la progettazione di un'interfaccia web (e non solo) viene ideata sulla base di oscuri criteri che si basano spesso sui gusti (discutibili) del proprietario del sito oppure del progettista o web designer che realizza il progetto. La scelta dei colori ma soprattutto la disposizione degli elementi di navigazione e di tutte le funzioni di servizio e di interazione con l'utente sono 'progettate' secondo intuizioni di un singolo o peggio sulla base dei "capricci del capo"... Realizzare un'interfaccia utente secondo lo user centered design cioè basandosi sui gusti e le esigenze degli utenti di quel sito è un qualcosa di scientifico che deve basarsi su metodi e criteri ben precisi. Come segnala Alberto sul suo prezioso blog , la progettazione deve basarsi sulla valutazione del comportamento di chi utilizza (o utilizzerà) il prodotto\servizio. E' necessario pertanto analizzare i comportamenti degli utenti utilizzando sia dati analitici sia intervistando gruppi di "utenti-tipo". L'obiettivo finale è quello di identificare classi di personas cioè uno o più profili di utenti che possano rappresentare il bacino di utenza di quel sito-prodotto-servizio. E' semplicemente così. Si deve fare questa analisi prima di progettare, prima di fare la veste grafica e prima di produrre. E' la realtà del resto del mondo web e funziona! Noi quando iniziamo? Quando usciamo dall'Era paleozoica del web? Quando smettiamo di litigare sui colori basandoci solo sui nostri gusti personali?
Per chi fosse interessato ad approfondire l'argomento ecco qui un post molto interessante su The Think Blog di Flow Interactive azienda specializzata User-centred design,research and strategy.
bravo!! hai perfettamnte ragione!!
ma purtroppo in Italia questo non avverrámai. mi spiace!!!
L'italia purtroppo è un gran bel paese ma che vive troppo ancorato al passato. Forse è propio quello che lo rende bello e per certi verrsi unico. l'italia o la ami o la odi ma è come un amore nonn puoi pretendere di cambiarlo :) soprattutto perché le stesse nuove generazioni stanno crescendo prendendo e imparando dai modelli anteriori (sbagliati).
L'italia va bene solo per cibo vino e arte (per arte non mi riferisco chiaramente alla moderna) tutto il resto meglio non analizzarlo a fondo se no entriamo in paranoia e depressione... per questo me ne so andato dall'italia.
ciao Ga, GRANDE!!!