Mi presento

- Che lavoro fai? Di cosa ti occupi?

Sono un web product manager [ogni volta che mi fanno questa domanda mi chiedo perchè non ho fatto un mestiere che ha una definizione semplice e puntuale. Che sò: idraulico, giardiniere, falegname, dottore, avvocato...]. Lavoro da un paio di anni in Banzai Consulting e sono appassionato della mia professione. Questo blog è nato per pura deformazione professionale ed oramai mi ci sono affezionato ;-)

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Saluti dalla Puglia

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Sono in questa terra meravigliosa con un mare strepitoso e tanto orgoglio di popolo. Le contraddizioni sono troppe e forse le 2 foto scattate con il cell possono darne 1 idea :-)

Adaptive path: presenta Aurora il browser del futuro.

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Adaptive Labs in collaborazione con Mozilla Labs sta immaginando il browser del futuro. Il concetto base è quello di una GUI (Graphical User Interface) che presenti all'utente oggetti multimediali come testo, immagini, persone connesse, musica e pagine web. Non si parla più di un semplice browser web ma di un sistema in grado di condividere la conoscenza con altri utenti. La GUI infatti è una sorta di desktop dove poggiare gli elementi (che sono invece posizionati intorno al desktop). L'utente può quindi trascinarli sul desktop e condividerli con uno o più utenti decidendo se inviargli una pagina da visualizzare, un brano, un video, un estratto di una pagina web, oppure un documento.















Il video che riporto spiega in parte la visione o forse la tendenza cui si sta andando. Sembra l'interfaccia del film Minority Report ed forse un pò troppo complessa per l'utente medio. Ma i concept devono puntare oltre per poi adattarsi allo user centerd design. Quello che trovo assolutamente fondamentale è il concetto su cui ruota: un browser di oggetti da poter condividere con gli altri. Google ha già rilasciato da tempo il suo Google Docs e milioni di utenti lo utlizzano per poter ad esempio lavorare contemporaneamente ad un doc word stando a migliaia di km di distanza.
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Commoncraft.com inventa i Paperworks: video user friendly

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"We make complex ideas easy to understand using short and simple videos". L'idea di questi due ragazzi di Seattle è quella di realizzare video (con un format tip storyboard in stop motion) semplici ed immediati che possano spiegare quali sono le funzionalità ed i vantaggi di utilizzare un certo media. Ad esempio perchè un azienda dovrebbe utizzare un social network? Semplice! Per trarne vantaggi di marketing e di analisi di comportamento degli utenti\clienti. Il video è semplice chiaro ed esplicativo. Servierebbe tanto un qualcosa di simile qui in Italia per far capire ai grandi capi della comunicazione di non aver paura di aprire un corporate blog! Ah dimenticavo: nel portfolio di questi due ragazzi ci sono tra i tanti clienti del calibro Linkedin e Google...


Social Media in Plain English from leelefever on Vimeo.

What is LinkedIn? from LinkedIn Marketing on Vimeo.

Social Network in Plain English from Encontro de Pessoas Vivo 2008 on Vimeo.

Non è possibile

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"Non è possibile unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardando indietro. Così, dovete avere fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Perché credere che alla fine i puntini si uniranno vi darà la fiducia necessaria per seguire il vostro cuore anche quando questo vi porterà lontano dalle strade più sicure e scontate, e farà la differenza nella vostra vita. Questo approccio non mi ha mai lasciato a piedi. Anzi, ha sempre fatto la differenza nella mia vita". (Estratto del discorso di Steve Jobs agli studenti della Stanford University nel 2005)

Com'è strano

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"Com'è strano, pensò più tardi March, vivere la tua vita nell'ignoranza del passato, del tuo mondo, di te stesso. Eppure era così facile! Tiravi avanti giorno per giorno, seguendo il percorso che altri avevano tracciato per te, senza alzare mai la testa...sempre avvolto nella loro logica...dalla culla alla tomba. Era una sorta di paura.
Bene, addio a tutto. Era una bella cosa lasciarselo alle spalle...qualunque cosa dovesse accadere adesso". (Da Fatherland di Robert Harris, Oscar Mondadori pagg. 211-212)